sabato 9 novembre 2013

Genitori e figli adolescenti: come comportarsi?

Ho deciso di scrivere questo post, in seguito alle tante vicende di cronaca che sempre più spesso vedono coinvolti giovani adolescenti e a tale proposito, vorrei fare un'analisi di quello che secondo me, è il punto focale della situazione, ovvero l'adolescenza: un cammino difficile e pieno di problematiche.
A questo proposito, senza voler scendere in dettagli psicoanalitici, vorrei solo esprimere alcuni consigli su come gestire il rapporto con i figli adolescenti.
Partiamo dicendo che l'adolescenza è una fase particolare della crescita nel quale il figli - dapprima timidi e a volte introversi - diventano all'improvviso scontrosi, ribelli, incomprensibili. Tutto ciò genera inevitabilmente dei forti conflitti, soprattutto generazionali. Perché, per quanto ogni genitore si possa dire moderno ed al passo con i tempi, resta pur sempre lontano da quel mondo, non più bambino e nemmeno adulto che il figlio/a sta vivendo. Infatti, in questo periodo i ragazzi sentono di non essere più bambini (il primo segnale è il corpo che cambia) ma non sono nemmeno degli adulti, per cui vivono come in una specie di "limbo" alla ricerca della loro identità. La voglia di diventare grande, la ricerca di una maggiore autonomia e libertà, è solo uno dei tanti conflitti che nascono con i genitori. A tutto ciò, si aggiunge il fatto che non hanno la piena maturità e coscienza di ciò che sta accadendo e quindi, gli adolescenti, sono soliti commettere errori, pur non intenzionali.
Ma come occorre comportarsi con loro? Purtroppo non esiste una regola fissa, che possa essere sempre seguita alla lettera e garantire dei risultati. Si possono, tuttavia, mettere in atto alcuni tentativi, al fine di migliorare il rapporto fra genitori-figli e di stabilire un clima sereno in famiglia.
Quello che mi sento di consigliare è di evitare l'autorità quanto piuttosto favorire un clima di autorevolezza. Ciò significa che è inutile imporre ad un figlio adolescente delle regole senza un margine di trattativa (tipo: qui si fa come dico io!) perché potremo rischiare o di rendere nostro figlio "ubbidiente" ma senza nessuna consapevolezza (in pratica un automa) o peggio ottenere da lui l'effetto contrario, ovvero stimolare ancora di più la sua ostilità, ribellione e rabbia.
Tuttavia nemmeno un atteggiamento troppo accondiscendente può andare bene, perchè in tal caso il figlio crede di poter vincere sempre, senza nessuna fatica o senza merito e tenderà a fare sempre così anche da adulto. Inoltre non giungerà mai ad avere un giusto grado di maturazione e responsabilità, credendo che nella vita tutto gli è dovuto.
Ricordatevi sempre che la troppa libertà senza regole fa male, ma le troppe regole, divieti e paletti non permettono ai giovani di crescere, di fare le loro esperienza, i loro sbagli e di imparare da questi.
Il giusto compromesso è una via di mezzo, ovvero motivare i nostri figli a "mettersi in gioco" se davvero vogliono qualcosa. Insegnare ai ragazzi  lottare per i loro diritti e a rispettare le regole e i doveri.
E' importante stabilire delle regole, frutto di trattative e compromessi maturi (ma pur sempre legati all'età dell'adolescente) che vanno comunque rispettate, da ambo le parti.
Lasciate che i vostri figli crescano, anche commettendo degli errori; date loro la giusta libertà per imparare conoscere la vita ad li fuori della protezione di mamma e papà, ma siate pur sempre la loro ombra invisibile, pronti ad intervenire nel momento del bisogno.
Gli adolescenti credono di essere già adulti ma hanno ancora un terribile bisogno di protezione, soprattutto in una società, piena di pericoli, come quella in cui stiamo vivendo.
In sintesi: sappiate dire un NO secco e deciso quando si tratta di proteggere l'adolescente da quei pericoli che lui non percepisce; affiancatelo nelle scelte importanti che deve fare, senza sostituirvi alla sua volontà ma pronti ad esserci nel momento del bisogno e infine imparate a dire SI, quando è necessario incoraggiarlo ad assumere decisioni che lo faranno crescere.
Un genitore dovrebbe essere in grado di fare tutte e tre queste cose.

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