mercoledì 30 ottobre 2013

Un disturbo dell'ansia: il disturbo ossessivo compulsivo

Per concludere i post sulla depressione e sull'ansia, vi voglio parlare di un ultimo argomento correlato ai precedenti: il disturbo ossessivo compulsivo, comunemente conosciuto come DOC.
Secondo la definizione data dal DSM IV, tale disturbo, piuttosto frequente, rientra nei cosiddetti disturbi d'ansia caratterizzati dalla presenza di ossessioni e compulsioni, oppure solo dall'uno o dall'altro. La sua incidenza è molto elevata, infatti il tra il 2 e 3% della popolazione ne soffre; il che significa che su ogni 100 bambini nati, 2 o 3 di essi potranno essere colpiti da DOC.
Prima di imparare a riconoscere i sintomi e le cause, vi farò una distinzione fra OSSESSIONI e COMPULSIONI. Le prime sono pensieri, immagini mentali o impulsi che si manifestano in maniera ripetitiva nella mente di un soggetto, che li percepisce come sgradevoli. Questi fenomeni involontari sfuggono al controllo della persona, la quale (essendo molto infastidita da ciò) mette in atto tutta una serie di rituali per poterli eliminare dalla propria mente. Invece le COMPULSIONI sono una serie di comportamenti che il soggetto mette in atto per ridurre il senso di disagio o per rispondere ai pensieri ossessivi che gli ricorrono nella mente.
Faccio un esempio: Il pensiero ossessivo potrebbe essere la convinzione che tutto intorno a me è sporco o pieno di germi; la compulsione è l'atto di lavarmi sempre e continuamente le mani per ovviare a questo disagio. La compulsione viene messa in atto per ridurre l'ansia provocata dal mio pensiero ossessivo.
I sintomi quindi sono piuttosto chiari, ovvero si riconosce un pensiero ossessivo-compulsivo, quando questo è ripetuto durante l'arco della giornata e quando comporta una sofferenza che deteriora le normali attività sociali, lavorative e affettive di una persona.
Come tutti i disturbi psichiatrici, le cause non sono ancora del tutto note ma è probabile che abbiano una natura biologica, psicologica e sociale. In tal senso la letteratura scientifica, ci indica come probabili cause alcune particolari situazioni, per esempio il troppo senso di responsabilità durante l'infanzia, oppure un'educazione troppo rigida o una forte rigidità morale, che pare sviluppino un senso di colpa nella persona tale da predisporla al disturbo.
La terapia più adatta per venirne fuori è di tipi farmacologico e una terapia cognitivo-comportamentale. In ogni caso va interpellato un professionista in grado di aiutare il soggetto.
E' bene non trascurare i sintomi ed intervenire in tempo sul problema. Le statistiche prevedono un tasso di guarigione tra il 50 e l'85%.

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